domenica 7 dicembre 2014

Ravanelli e carote tra le fave

Questo sabato è stata la volta dei ravanelli. Nel bancale in foto abbiamo seminato i ravanelli attorniati da cipolla bianca e rossa ai lati del bancale,  indivia e  radicchi , cime di rapa.


Abbiamo inoltre fatto una nuova sperimentazione: una fila di carote, seminate al centro di due filari di fave. Nella foto si notano i filari di fave con le piantine già alte 6 cm e al centro l'area pacciamata dove abbiamo seminato le carote. Scopriremo quanto questa consociazione darà buoni frutti.


domenica 30 novembre 2014

Cavoli e broccoli






Questo sabato abbiamo preparato un nuovo bancale sinergico. 

Abbiamo messo a dimora Cavoli, broccoli e spinaci. La prossima settimana cercheremo degli spazi per riuscire ad inserire in questo bancale anche lattuga e piselli, tutte piante che beneficiano della consociazione.

Per il momento la fa da padrona l'erba secca che usiamo per pacciamare.

domenica 16 novembre 2014

Giro di boa

Il 6 dicembre, pubblicavamo il nostro primo post su questo blog, con la foto del terreno che avrebbe "subito" le nostre sperimentazioni. Il 29 dicembre, dopo la realizzazione dei primi cassettoni, seminavamo le favette coscienti di essere in estremo ritardo rispetto al periodo di semina consigliato. Dopo 14 giorni, pubblicavamo con entusiasmo, le foto con i primi germogli.

... Dopo quasi un anno, la scorsa settimana abbiamo seminato le favette, nuovo giro nuova corsa!  La fava è una coltura che trattiamo un po' in disparte rispetto al nostro metodo sinergico. A parte la bontà del prodotto finito, è una pianta che alimenta il terreno fissando l'azoto; utilizziamo pertanto questa coltura in maniera anche rudimentale, per concimare il terreno prima che venga utilizzato per le altre colture. 

La scorsa settimana abbiamo terminato di arare con la nostra piccola motozappa, una porzione di terreno alla sinistra dei cassettoni affianco al filare di rosmarino. Abbiamo inoltre realizzato dei cumuli per tenere ben distinte le aree di semina da quelle di camminamento. Infine abbiamo seminato due tipologie di fave. La zona interessata al termine della mattinata si presentava così, con dei bei cumuli non proprio perfettamente allineati, non è colpa nostra, ... la vanga era storta .... :-)



Questa mattina, è scattato il delirio! avevamo ancora dei semi disponibili, abbiamo quindi deciso di preparare una porzione di terreno anche di fronte ai cassettoni, filare dopo filare, abbiamo seminato a più non posso. Incominciamo ad avere terrore di noi stessi!



E' stato faticoso, ma indubbiamente divertente.



Nella foto qui sopra fanno bella mostra i nostri cassettoni sinergici. In uno di essi, abbiamo ancora lasciato alcune piante di melanzana che hanno deciso di sfidare l'autunno, e vista la dimensione di alcune ultime produzioni, vien da pensare che siano ben decise! ecco la foto di una nostra super melanzana, pare un melone!






















L'orto fa anche tante cose senza di noi, eccone un esempio:

mercoledì 22 ottobre 2014

La gramigna

Diceva un vecchio adagio ... "anche se il contadino non vuole, la gramigna crescerà comunque" ... 
ce ne siamo accorti anche noi;
 sig ... sob ... sgrunt!

Bene, è tempo di preparativi per le nuove semine, dobbiamo pulire tutti i bancali, tagliare tutte le piante e l'erba presente. In questa fase delle "pulizie di pasqua" ci siamo imbattuti nella losca gramigna. A parte la sua nota invadenza, ci ha colpito la sua forza e ciò che il caso ci ha voluto mostrare: un germoglio della nostra nemica, ha intercettato una delle nostre cipolline, il germoglio della maledetta, alla ricerca della luce, ha perforato dal basso la cipollina, l'ha percorsa sino ad uscire allo scoperto dalla cima della cipolla. Mi domando: al germoglio della gramigna, avranno lacrimato gli occhi quando cresceva dentro il cuore del nostro ortaggio? Ecco la foto


Stiamo valutando il da farsi contro la gramigna. Ci piace un rimedio naturale che abbiamo letto da qualche parte, che ricordiamo vagamente e che non riusciamo più a ritrovare. Il rimedio consiste nel seminare delle patate e coprire tutta la zona con cartone o telo per pacciamare; fare un foro nel cartone solo in prossimità della patata per consentirle di germogliare e lasciare tutta la rimanente parte del terreno coperta. La gramigna dovrebbe morire per "soffocamento" dovuto sia all'assenza di luce sia alla forza assorbente delle patate. Forse facciamo una prova, male che vada ... mangiamo patate!


Nel frattempo prepariamo il terreno per la semina delle favette, quest'anno le seminiamo fuori dai cassettoni e Giovanni preme già sull'accelleratore della motozappa.





lunedì 21 luglio 2014

La zucca

Ebbene si,
oggi festeggiamo il primo avvistamento 
nel reparto neonatale 
di una piccola zucca
Sullo sfondo, dei pomodori ciliegini 
ammirano il lieto evento



Le cornacchie




Le cornacchie non riescono a suscitare la medesima tenerezza e simpatia che dà la vista di un passerotto.

Se poi aggiungiamo che le oscure cornacchie sono anche ghiotte di angurie, riescono anche ad essere decisamente antipatiche....


Potevamo quindi esser felici della loro presenza nel nostro orto sinergico, mentre le nostre belle angurie e meloni sono in via di maturazione?
















  Ma poichè le cornacchie sono esseri dal cervello piccolo ma molto furbe!

Sfruttiamo la loro astuzia, con un rimedio di Nonno Lino, che lo apprese da Nonno Antonio, che lo apprese da ... etc. etc.


Il rimedio è il seguente: poniamo su ogni anguria una pietrolina: la cornacchia vede la pietrolina e FURBA! capisce che c'è una trappola! e poichè non si fa fregare dalla trappola non si avvicina. hi hi hi ...




mercoledì 2 luglio 2014

Meloni e angurie


Siamo oramai in estate, le giornate si fanno calde, vengono in mente vecchi ricordi di quando, girando per le strade della città, si vedevano i camion che vendevano le angurie giganti a 100 lire al kg; avevo 10 anni o poco più.












Il nostro orto sinergico ci fa evocare quei ricordi ...  le nostre piante di melone e anguria incomiciano da dare i primi segni concreti di vita!


Il momento della raccolta sarà dettato dal picciolo: quando comincerà a seccarsi e staccarsi, si può cogliere l'ortaggio. Ciò vale sia per le angurie che per i meloni. Per le angurie è buono anche il metodo dello scronc: premendo l'anguria verso il terreno, se si sente il rumorino, l'anguria è pronta.


venerdì 20 giugno 2014

I girasoli



 I girasoli sono delle piante di straordinaria bellezza ed eleganza.

Li abbiamo seminati per gioco, avrebbero dovuto fungere da sostegno per l'arrampicata dei fagiolini che abbiamo seminato accanto e ci avrebbero poi anche fornito ottimi semi da sgranocchiare.



Adesso che sono cresciuti, restiamo incantati ad ammirare la loro bellezza!




Miky si è innamorato abbiamo dovuto staccarlo dalla pianta con la forza!


I fiori di zucca



Le nostre zucchine hanno messo il turbo! Siamo prossimi alla raccolta di alcune unità.

Dobbiamo occuparci dei fiori per incrementare la produzione: occorre rimuovere tutti i fiori maschi tranne uno.

I fiori maschi sono riconoscibili perchè quelli femmina hanno alla base uno stelo più grosso che con il tempo continuerà ad ingrossarsi dando origine alla zucchina.


.
I fiori andrebbero colti alla mattina quando sono ancora aperti.

Occorre lasciare un fiore maschio per ogni pianta per favorire l'impollinazione, altrimenti addio alle zucchine..

Qui a destra una bella melanzana si prepara per le nostre tavole e sotto un altra pianta di zucchini con l'ortaggio pronto alla migrazione verso la padella.

Incendio

Dei piromani (o forse una sigaretta gettata con leggerezza) hanno dato alle fiamme un campo di grano confinante con il nostro orto. Per fortuna le scorse settimane siamo stati previdenti, avevamo decespugliato tutto il terreno e raccolto in dei cumuli la paglia, perché l'avremo usata per pacciamare. Purtroppo le fiamme hanno comunque interessato una parte di tubo dell'impianto d'irrigazione che si trovava lungo il perimetro del terreno. Abbiamo dovuto cambiare i programmi e ci siamo dovuti occupare alla svelta, di ripristinare l'impianto d'irrigazione prima che l'orto andasse in "emergenza idrica"!

 


Per fortuna la falciatura dell'erba, non ha consentito una veloce propagazione delle fiamme e i bancali non sono stati interessati dall'incendio.



Che dire di più ... è stato un momento triste e difficile per il nostro orto, ma non è andata poi così male. Diciamo che machiavellicamente,  abbiamo "previsto l'imprevisto" e ridotto al minimo i danni. 

In questa sede ci viene in mente un gesto che spesso e purtroppo, viene compiuto con totale incoscienza ed ignoranza. Quante volte è capitato di seguire un'autovettura, vedere la mano del conducente sporgersi all'esterno del finestrino, e con un gesto da baskettaro lanciare il proprio mozzicone di sigaretta ancora acceso, verso il ciglio della strada? Quel mozzicone è in grado di dare l'innesco affinché  prati di sterpaglie o coltivazioni intere, vadano in fumo, con esse anche esseri viventi, tartarughe, ricci e quant'altro.
Quanto vale un gesto di un secondo fatto senza pensare? Fumatore automobilista, hai un posacenere dentro la tua auto: USALO!






lunedì 26 maggio 2014

Gli eredi delle favette

Nonostante le "grandi manovre" nel nostro orto sinergico non abbiano avuto sosta, abbiamo un pò trascurato  l'aggiornamento del blog per qualche settimana. Con questo post, vogliamo recuperare il terreno perso. 


Iniziamo da quando abbiamo dato l'ultimo saluto alle favette. Erano i primi di maggio quando ci siamo stupiti di fronte alle dimensioni delle favette che siamo riusciti a produrre e agli annessi vermoni che pascolavano intorno:



Come da manuale, abbiamo rasato tutte le piante di fave. Abbiamo lasciato le radici nel terreno, esse contribuiranno a renderlo soffice e fertile. Il cumulo di piante recise verrà utilizzato per pacciamare.



L'ultimo raccolto di favette per quest'anno, è accompagnato da della lattuga e da una bustina di spinaci.



Sulle "ceneri" delle favette i bancali sono pronti per essere teatro di nuovi spettacoli.


Uno dei bancali con le nuove piantine messe a dimora. Quasi non ricordiamo più tutto ciò che abbiamo piantato:
pomodorini ciliegia, pomodori san marzano, zucchine, fragole, fagiolini nani, fagiolini rampicanti, meloni di diverse varietà, angurie, radicchio, zucche, basilico....

Il lavoro, adesso che i bancali sono avviati, comincia a divenire più fluido e rapido.





E' la stagione delle esplosioni!!! I bancali avviati nei mesi scorsi hanno proprio un bell'aspetto:





Girasoli, cetrioli, lattughe, peperoni, melanzane, sedani popolano i nostri bancali con vigore. Dobbiamo ancora lavorare sulle consociazioni e riempire i tanti spazzi liberi per formare un 'ordinato disordine' tipico dell'orto sinergico.


Spunta il primo cetriolo 




Arrivano anche le prime promesse di melanzana



E la rucola, è un'esplosione di fiori per la raccolta di nuovi semi per il prossimo anno



sabato 19 aprile 2014

I sostegni






E' tempo di pensare ai pomodori, ai cetrioli e ai fagiolini.

Ci occorrono delle strutture di sostegno alle quali legare le piante; le realizzeremo con delle semplici canne sarde.

Iniziamo dal bancale nel quale, raccolti i ravanelli e la rucola, sono rimasti solo i piselli e l'aglio.

Tra i piselli, pianteremo i pomodori che attualmente stanno crescendo nel semenzario.



Il nostro bancale con le piante di pisello adagiate sul terreno, mostra anche la necessità di una profonda ripulita dalle erbacce che iniziano a mostrare l'ambizione di divenire infestanti.







Abbiamo annodato  le canne  tra loro con il tipico nodo degli scout.

Una volta completata la struttura, abbiamo legato con della rafia le piante di pisello. Tutto risulta più ordinato e pulito, pronto per la messa a dimora dei pomodori ...




Per quanto riguarda il raccolto,


oltre alla ormai sempre presente rucola, oggi è giornata di primi nuovi assaggi ...










le favette, 


e i piselli, oggi sosterranno il test qualità!





Per gli spinaci dobbiamo ancora aspettare un pochino, ma già promettono bene!


sabato 5 aprile 2014

Il brutto anatroccolo della favetta è un fagiolino ...

Ebbene si, le nostre favette tardive cominciano a prendere forma. In questo momento sembrano più dei fagiolini, ma presto mostreranno tutta la loro grandezza!







Nel bancale accanto, abbiamo invece i piselli che ci danno soddisfazione...
 

Due nuovi cassettoni sono all'alba del ciclo di produzione.


 






In questo abbiamo seminato piselli, rucola, spinaci, bietola, ravanelli, peperoni e prezzemolo












In questo abbiamo seminato girasoli e fagiolini, abbiamo piantato sedano, cetrioli, melanzane e lattuga.
Il progetto prevede che i girasoli facciano da sostegno per l'arrampicata dei fagiolini.








Non è però tutto piantine fiori e ortaggi ....




Hanno fatto la comparsa anche tanti animaletti, e tra i tanti, abbiamo prestato la nostra attenzione agli afidi che hanno deciso di colonizzare le tenere cime delle piante delle nostre favette.

Abbiamo destinato loro una bella spruzzata di macerato di ortica (puzzolentissimo). Siamo certi che non abbiano gradito.

Lo preferiamo al ben più efficace sapone di marsiglia per la sua eco-naturalezza; inoltre sono presenti anche tante coccinelle che banchettano tra gli afidi e amano l'ortica. Il sapone di marsiglia avrebbe tristemente eliminato anche le coccinelle.

Quanto alla preparazione del macerato d'ortica, abbiamo fatto riferimento alla ricetta di  greenme:

http://www.greenme.it/spazi-verdi/radici/1179-macerato-ortica-orto
Come preparare il macerato di ortica
1 litro d'acqua
1 kg di ortiche fresche o 200 gr di ortiche essiccate
Per la preparazione del macerato di ortica potrete utilizzare dell'acqua piovana, in sostituzione dell'acqua di rubinetto. Versate le ortiche e l'acqua in un recipiente non metallico. E' possibile avvolgere le ortiche in una garza traspirante, oppure in un telo o sacco di iuta, prima di immergerle nell'acqua. In questo modo sarò più facile filtrare il macerato quando sarà pronto. Durante la macerazione, il recipiente deve rimanere senza coperchio. Copritelo semplicemente con una retina per evitare l'introduzione di insetti o sporcizia e per permettere il passaggio dell'aria. Posizionate in un luogo tiepido, all'aperto, lontano dal sole diretto. Il macerato può sprigionare un odore piuttosto forte, perciò si consiglia di non riporlo in ambienti chiusi durante la preparazione.
Tempi di riposo
E' importante tenere conto dei tempi di riposo del macerato. Il macerato è maturo dopo 15 giorni. Trascorso questo periodo, potrà essere utilizzato sul terreno per stimolare la crescita delle piante e come fertilizzante. In questo caso, dovrete diluire il macerato di ortica in 10 o 20 parti d'acqua. Ad esempio; 1 litro di macerato per 10 o 20 litri d'acqua. Se il problema delle vostre piante sono gli afidi o i ragnetti rossi, potrete prelevare una parte del macerato, da spruzzare puro sulle piante, già dopo 12 ore. Potrete anche versare piccole quantità del macerato diluito sul compost, per accelerarne la maturazione. 
Conservare il macerato di ortica
Dopo aver filtrato il macerato con un colino molto fine, dovrete trasferirlo in un bidone o in una bottiglia. I contenitori devono essere mantenuti chiusi. Per agevolare la conservazione e per bloccare la fermentazione è necessario aggiungere al macerato un po' di aceto, in una quantità pari al 2-4% rispetto alla quantità del liquido a disposizione. Potrete conservare il macerato di ortica fino a 1 anno e mezzo.